lunedì, luglio 30, 2007

Imparate....

eh sì, oggi è una giornata così.....


O italiani che usate abbracciarvi l’un l’altro, e prendere tutto in facile, e veder tutto roseo, e tutto quel che fate lo gabellate per eroico, e vi credete virtuosi, e avete la bocca piena di libertà mal masticata, e pensate tutti a un modo, sempre, e non v’accorgete di esser pecore tosate.
O italiani che non amate la verità, e ne avete paura. Che implorate giustizia, e non sognate se non privilegi, non invidiate se non abusi e prepotenze, e una cosa sola desiderate: esser padroni, poichè non sapete essere uomini liberi e giusti, ma o servi o padroni.
O poveri italiani che siete schiavi non soltanto di chi vi comanda, ma di chi vi serve, e di voi stessi; che non perdete occasione alcuna di atteggiarvi a eroi e a martiri della libertà, e piegate docilmente il collo alla boria, alla prepotenza, alla vigliaccheria dei vostri mille padroni:
imparate dunque dai toscani a ridere in faccia a tutti coloro che vi offendono e vi opprimono, a umiliarli con l’arguzia, il garbato disprezzo, la sfacciataggine allegra e aperta.
Imparate dai toscani a farvi rispettare senza timor della legge, né degli sbirri, che in Italia tengon luogo della legge, e della legge son più forti.
Imparate dai toscani a sputare in bocca ai potenti, ai Re, agli Imperatori, ai Vescovi, agli Inquisitori, ai Giudici, alle Signorie, ai cortigiani d’ogni specie, come si è sempre fatto in Toscana, e si fa tuttora.
Imparate dai toscani che “un uomo in bocca a un altro non si è mai visto ”, che “ un uomo vale un altro, e anche meno”.
Imparate dai toscani che non c’é nulla di sacro a questo mondo, fuorché l’umano, e che l’anima di un uomo è uguale a quella di un altro: e che basta sapersela tenere pulita, all’asciutto, che non pigli polvere nè umido, come sanno i toscani, che dell’anima propria son gelosissimi, e guai a chi gliela volesse sporcare, o umiliare, o ungere, o benedire, o impegnare, affittare, comprare; e che vi sono anime femmine e anime maschie, e che le anime dei toscani son maschie, come si vede da quelle che escon di bocca ai morti nel Camposanto di Pisa: il solo camposanto che sia al mondo, tutti gli altri son cimiteri.
Imparate dai toscani a non temer l’odio della gente, né l’invidia, il livore, la superbia, a non temer nemmeno l’amore.
Imparate a rispondere alla malvagità coi calci bassi, al sospetto con i morsi alla gola, ai baci sulla guancia con le dita negli occhi.

(Curzio Malaparte, MALEDETTI TOSCANI)

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