9.
E' per questa ragione che l'amore è così disperatamente cercato e così abilmente evitato. L'amore toglie le maschere senza le quali temiamo di non poter vivere e dietro le quali sappiamo di non poter vivere.
(James Baldwin)
Mi schiarisco la voce, tentando di trovare il coraggio di cominciare il discorso. L'inizio, la partenza, è difficile. Quando uno ha iniziato, il resto viene da solo.
Giorgia è ancora qui accanto a me, seduti sulle scale che portano ai cessi della discoteca. Del resto sono passati solo pochi secondi da quando si è seduta, anche se a me sta sembrando un secolo. E così, di punto in bianco, senza quasi accorgermene, comincio.
"Beh.... vedi...
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.... io stavo pensando che ...insomma, mi piaci, e allora..." Senza tanti altri giri di parole, anche perchè non so più cosa dire, l'abbraccio e appoggio la mia bocca sulla sua.
Giorgia rimane per un attimo perplessa, le labbra serrate. Probabilmente è il suo primo bacio, in fondo ha soltanto quattordici anni.
Siamo seduti sul tronco segato di un albero, in un praticello ai bordi della strada che a pochi metri da qui si allarga nella piazza di Le Prata. Una catasta di legna ci copre da sguardi indiscreti, e le foglie e i rami dei pioppi piantati dal comune parano un po' del sole assassino del dopo pranzo.
Lentamente Giorgia si scioglie dall'abbraccio e mi guarda senza dire nulla. "Certo che la potevi pure aprire la bocca, mica ti mordevo" le dico. Devo sempre rovinare tutto per il gusto di una battuta imbecille.
Me ne rendo conto subito, e cerco di rimediare. "No, scherzavo. Sono contento. Davvero....
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...sono proprio contento di averti rivisto... Era una cosa che volevo fare da tempo. Forse non lo sai, anzi, non lo sai di sicuro, ma l'anno scorso per Santo Stefano sono venuto a Castagno perchè ho pensato 'lei c'è di sicuro, così la rivedo'.. Arrivo a Castagno, giro per la strada che porta a Le Prata, arrivo nella piazza e vedo
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