Mentre raccoglievo le idee per scrivere questo post su Killer Elite mi sono reso conto che ormai quel “mucchio selvaggio” (tanto per citare un altro titolo di Peckinpah) di assassini prezzolati fa compagnia a me, Alessio Landi e Alessio D’Uva da quasi due anni.
Era infatti il settembre 2004 quando, presso la Lexcorp (nome ufficioso della casa di Alessio Landi/Lexland), il padrone di casa accennò a me e all’altro Alessio (Dual sui forum) la trama di una storia che coinvolgeva il killer più bravo del mondo e la sua decisione di sfidare gli altri assassini a pagamento più importanti.
Stavamo lavorando al background di un progetto che coinvolgeva una città fondata da dei bluesman, sulla quale una multinazionale farmaceutica regnava economicamente e politicamente. Il progetto si bloccò (ed è ancora fermo) per cominciare a lavorare su quello che inizialmente aveva il titolo di “Killer Six”.
La struttura del progetto nacque rapidamente: primo numero con sei storie di 8 pagine ciascuna dove veniva presentato il background della storia (ovvero perché il killer più famoso del mondo, Augustus Brugel, aveva intenzione di sfidare i suoi “colleghi”) e i sei personaggi protagonisti.
Secondo numero (se il primo avesse trovato un editore e fosse andato bene) con la sfida mortale.
Servivano i protagonisti.
Oltre a me e Dual, Lexland coinvolse anche una conoscenza forumistica, Sergio Calvaruso (Gambitt24 sui forum), che stava sceneggiando le storie di un suo personaggio pubblicato online su http://www.comicus.it/.
E iniziarono a nascere i sei killer: oltre ad Augustus Brugel, motore primo della vicenda, Lexland creò Leviatank (personaggio che aveva già in mente per una storia scritta e disegnata da lui) ed Amy Ammo, l’unica protagonista femminile; Sergio/Gambitt in una velocissima nottata “dette alla luce” Virùs; Dual arrivò con Ted Lavater ed io con Earl Roy.
Tutti quanti disturbati (i personaggi, intendo, non gli autori…. Oddio, anche gli autori….).
Le sceneggiature dei sei “episodi” vennero scritte rapidamente, con alcune limature e correzioni sull’episodio di Augustus Brugel, che faceva da cornice-presentazione agli altri cinque, per renderlo più omogeneo col resto delle storie.
Con il progetto delineato, ma senza uno straccio di disegnatore a disposizione, Lexland andò a Lucca Comics 2004 in cerca di un editore. O perlomeno di un pazzo che ci desse fiducia.
Trovò un pazzo: Alessandro Bottero. Fortuna che faceva pure l’editore.
Bottero ci dette fiducia, ed iniziammo a cercare i disegnatori.
Sergio aveva già un disegnatore di fiducia, l’ottimo Alessandro Bragalini (ottimo sì, adesso sta collaborando con la Image!), ne mancavano cinque.
Io contattai Simone Guglielmini (che però era alle prese con Detective Dante n. 9) e Gigi Baldassini, che si interessò molto al progetto, ma che poi entrò a far parte dello staff di Jonathan Steele.
Lexland e Dual conoscevano uno degli insegnanti della Scuola di Comics di Firenze, Francesco Ciampi, al quale parlarono del progetto, ormai stabilmente intitolato “Killer Elite” su proposta del qui presente estensore del post, e che ci fornì i nomi di alcuni dei migliori studenti dell’ultimo anno della Scuola.
Dalla rosa di nomi proposta e da alcuni incontri di conoscenza, alla fine la lista dei disegnatori fu completata. Ad Alessandro Bragalini si aggiunsero Valerio Pastore, Marco Tavarnesi, Nicola Saviori e Francesco Rossi.
A quel punto il 2005 era iniziato. E con il 2005 iniziarono un po’ di scazzi interni, un certo lassismo da parte dei disegnatori (ed uno scarso controllo da parte nostra sul loro lavoro), e la promozione dell’albo con ogni mezzo (legale).
Un altro amico, Fabiano Fedi, preparò il logo e la grafica dell’albo, oltre che un mini-sito di presentazione, mentre io Lex, Dual e Gambitt ci davamo da fare a contattare riviste e siti di critica fumettistica per pubblicizzare l’albo, che aveva come data d’uscita luglio 2005.
A Torino Comics 2005 portammo delle cards promozionali con i sei personaggi che andarono a ruba (nel senso che le prese quasi tutte il grande capo della Pegasus per inviarle alle varie fumetterie). Nell’occasione io e Bottero parlammo del progetto con Luca Boschi e lo staff di Fumo di China. Boschi avrebbe poi scritto l’editoriale di presentazione sull’albo, mentre Fumo di China ci avrebbe dedicato un’intera pagina di intervista e presentazione dell’albo.
Da Torino Comics 2005 venne fuori un’altra idea. L’amico e forumista Scarlet Speedster, autore e chitarrista del gruppo metal DRAKKAR, ci propose di scrivere il testo di una delle canzoni che il gruppo aveva in preparazione basandosi sul soggetto del fumetto. Nacque così anche la canzone “Killer Elite”, che se qualcuno vuole penso possa ancora scaricare dal mini-sito di Killer Elite (http://killerelite.altervista.org/). Per scaricarla è necessario inserire una password, che troverete nascosta all’interno delle pagine dell’albo (eh sì, strategie di marketing multimediale avanzato!!!!).
Intanto i disegnatori andavano (con mooooolta caaaaalma) avanti, ed a maggio preparammo una mostra delle tavole già pronte presso l’Anomalia Club, una rockoteca dalle parti di Prato.
Alla fine arrivarono tutte le tavole, e capimmo che come editor avremmo dovuto farci rispettare maggiormente. Nonostante avessimo specificato le dimensioni delle tavole, per poi non dover fare un lavoraccio per doverle far combaciare con le dimensioni dell’albo, ognuno aveva fatto un po’ come gli pareva. Le scadenze che avevamo dato per la consegna furono abbondantemente superate, e le tavole ci arrivarono direttamente ripassate a china. Molti errori anatomici e prospettici (soprattutto nella storia-cornice di Brugel) fu impossibile farli correggere.
L’ultima cosa ad arrivare fu la cover dell’albo, realizzata da Francesco Ciampi.
A quel punto, da molte parti si parlava di questo Killer Elite, e c’era una certa attesa. Avevamo il timore che ci aspettassero al varco per massacrarci.
Il lavoro di preparazione dell’albo (lettering, grafica, correzioni, etc etc…) venne terminato con alcune lunghe nottate al computer, e finalmente portammo il cd con gli impianti in tipografia.
A luglio l’albo uscì, e nonostante il prezzo alto (6,90 euro per 48 pagine in bianco e nero) e l’assoluto anonimato degli autori, fu un successo: buon riscontro di vendite e recensioni positive (tutte tranne una, quella su http://www.fumettidicarta.it/, che non si dica che su quel sito avevamo corsie preferenziali. Obiettività ed oggettività, prima di tutto. Sono stato felicissimo delle critiche mosse dall’autore dell’articolo – ed amico – Fabio, ed alcune di esse mi/ci sono state molto utili).
Ma noi stavamo già preparando lo Speciale numero 0 per Lucca 2005…..
3 commenti:
"Ma noi stavamo già preparando lo Speciale numero 0 per Lucca 2005…..
"
Lorenzo, ma lo sai che a leggere questo pezzo mi sono commosso?
Andiamo avanti, il Numero 0 è dietro di noi, il N.2 ci aspetta!
Killer Elite rules. Sia il fumetto che la canzone! :D
EH, ma vogliamo aggiornarlo sto cavolo di blog? Magari con un bel comunicato stampa... ;)
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